Wednesday, October 22, 2008
Boston e' piu' forte di prima
L'uomo della svolta e' alto abbastanza da ricordarti un giocatore di pallacanestro, un italiano all'estero o anche solo un brava persona. Parla e ti guarda negli occhi come un cerbiatto non piu' intimorito che sa correre, saltare e ha capito che al club dei prediletti non si arriva poi tanto per caso. No chiamarsi Danilo Gallinari a New York e' giá una conquista e il merito, alla faccia dei Gonzalez di turno, e' solo suo.
Brillante, intelligente al punto che dieci minuti di conversazione passano in fretta e la stretta di mano e' solo un arrivederci alla prossima puntata. "La storia della D league l'hanno inventata i giornali - attacca senza il minimo filo di polemica, tipico di un Bargnani che non ha voglia di rispondere - io non ci ho mai creduto. E'
vero ho male ad una gamba, ma la schiena regge e fra due, tre giorni se tutto va bene, comincio con il cinque contro cinque. Onestamente non vedo l'ora. Penso che saro' pronto per la terza di campionato, difficilmente all'esordio riusciro' a mettere piede in campo".
Il tutto mentre il registratore corre e i pensieri vengono fuori veloci e in maniera spontanea. Una sorta di prima puntata che mi piace e, neanche fossimo
alle comiche, funziona.
Mentre fuori, gli italiani che affollano il Garden si sentono e si vedono con una frequenza che spaventa. Mentre fuori Boston rulla New York con la mano sinistra e la
destra in tasca al punto che mi hanno fatto una gran bella impressione. Ad essere onesti, non gli ho mai dati per favoriti ma dopo quaranta di preseason al Madison, mi hanno fatto impressione. Pensavo che la partenza di James Posey avesse cambiato qualcosa, invece questi sono più forti dello scorso anno. Quadrati, sicuramente esperti e con un panchina abbastanza lunga da proporre un secondo quintetto che sta in campo da da solo. Guarda a caso quello che mancava assieme ai dubbi dello scorso anno e che invece nel mese di ottobre, assomiglia molto ad un piano ben congeniato.
Se poi penso che spess campioni si diventa a suon di vittorie e anelli al dito, allora trovo pure il sano pretesto che mi porta al concetto di back to back. Se ci sono riusciti lo scorso anno, figuriamoci questo.
Ma questo e' un concetto diverso, una storia che mi fa venire in mente i lanci di Eli Manning e la sicurezza tipica di chi, dopo aver vinto qualcosa, diventa ancora piu' forte e difficile da battere.
Il resto e' solo storia di un martedi' sera nella Mela, anche se con questo Gallinari e con questi Celtics e' stato difficile non emozionarsi. E se penso che siamo appena agli inizi, allora non resta che sperarci ancora.
Per leggere l'intervista e ascoltare l'audio in inglese di Doc Rivers clicca qui
Posted by Profumo di vaniglia at 4:56 AM
Labels: Racconti metropolitani
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3 comments:
ohhh finalmente !!! riapre "profumo", che saudade...carissimo Mitja hai detto bene, sono la squadra da battere anche quest'anno questi Celtics. Invece dal punto di vista "tifo" e quindi Knicks, speriamo che Mike faccia il miracolo e ci porti almeno ai playoffs...spero a Dic di incontrarti nella Mela ! bye
angelo
e come sempre I LOVE NY
Grande Angelo...ma attento a parlare di Saudade...
perchè attento ??? è una brutta parola ? eheheh
buona giornata !!!
angelo
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