(tempo massimo di lettura 1'43''. Scritto ascoltando Piero Piccioni con il Testimone)
A due passi da casa hanno sparato(clicca qui).. Una signora, appena 35 anni e madre di un bimbo, passava da casa quando e' rimasta involontariamente colpito dal fuoco aperto tra due uomini. Nessuno sa che fine abbiano potuto fare, non a caso la polizia questo pomeriggio, tramite un furgoncino dotato di autoparlante, invitava chiunque sapesse o avesse visto qualcosa, di collaborare. La donna e' deceduta poco dopo all'ospedale.
Una domenica sera diversa, un'emozione forte che ti mette con le spalle al muro e ti lascia perplesso sulle reali condizioni di causa. A dire il vero mi sento sicuro anche se il colpo e' partito niente meno che alle cinque di pomeriggio di sabato sera. Mi sento sicuro perche' la vita dello scrittore, inteso come colui che scrive, e' fatta spesso di racconti in prima e terza persona. Poi tra il dire e il fare, tra il subire e l'accertare, c'e' sempre di mezzo un racconto, se cosi' lo possiamo chiamare, che ti aiuta a dimezzarti tra una colpo di corda e uno di frusta.
Strana domenica questa che si e' calata in una metropolitana alle prese con un cielo grigio neve, non fosse per quei due, tre gradi di troppo che hanno rovinato la festa. Se poi deve parlare della mia di festa, beh posso dire che ho deciso di non parlare piu' di pallacanestro in senso concreto fino a nuova disposizione. Accertare che i Nets hanno perso per la seconda volta consecutiva contro la peggior squadra del momento, leggi New York Knicks, beh vuol dire che la stagione che bussa alla porta non e' proprio uguale a quella che mi aspettavo. Certo, nel giro di una settimana arrivano Belinelli(clicca qui)., Lebron James una volta ancora e sua eccellenza Kobe Bryant, ma per una volta mi viene difficile parlare di pallacanestro. Mi viene difficile calarmi nella parte e ammettere che Isiah a vinto solamente perche' ha incontrato il nanetto del New Jersey. Ripeto, fossimo in Grecia, in Spagna o in qualsiasi altro parte del mondo, li avrebbero gia' mandati al diavolo. No, qui no. Qui Dolan pensa e prende tempo mentre Bruce Ratner, che ha l'aria del padre di famiglia con il fiuto per gli affari, aspetta solo di portare la squadra a Brooklyn. In quel caso la musica cambia anche se in campo non ci saranno piu' i vari Kidd o Carter della situazione. Tutto il resto e' noia.
Noia come quando penso agli articoli di un New York Times che mi parla della Cina e delle sue esportazioni di pesce in calo causa inquintamento delle acque. Come quando leggo questi servizi in cui gli americani cominciano a lamentarsi di un Euro troppo forte per non creare disiagi. Il tutto, partendo dal concetto che la meta' dei taxi della Grande Mela stanno ancora aspettando l'installazione dei pos per poter pagare la corsa con la carta di credito. Gia', mentre in tanti si chiedono se aveva un senso sperperare i nomi dei giocatori di baseball implicati nello scandolo steroidi pubblicato venerdi' mattina dalla Mlb.
Gia', ma forse non e' solo colpa di Frank o del suo sosia Isiah Thomas. Forse per una volta e' colpa di chi ha sparato in un giorno troppo grigio per sembrare vero, reale o anche solo inconsueto. A due passi da casa, alla faccia della statistica degli omicidi in picchiata e di una micro criminalita' in discesa dopo la tolleranza zero del due Giuliani-Bloomberg.
Per ascoltare le interviste audio (clicca qui), per scrivere una mail profumodivaniglia@gmail.com.
Sunday, December 16, 2007
Un colpo di pistola, mentre Lawrence Frank tiene in vita Isiah Thomas
Mitja Viola
Posted by Profumo di vaniglia at 7:06 PM
Labels: Racconti metropolitani
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