Tuesday, December 4, 2007

Steve Nash, non solo sogni, non solo parole

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La strada e' ancora molto lunga, i sogni e le parole non sono mai due ottimi compagni di viaggio ma Phoenix, con o senza il mio pensiero e la mia voglia di dire, e' davvero una squadra da battare.
Diversa, per certi versi fin troppo sincera rispetto a quella dello scorso anno, cosi' bella sul pronti via e cosi' ingenua quando i conti sembravano fatto. Non e' un caso che appena domandi loro qualcosa riguardo al presente e al passato, la domanda sbalzo subito al futuro. Ad una voglia di vincere che passa attraverso le paure e ricordi di San Antonio, ma anche attraverso un 2008 che comincia nel segno di una squadra da consolidare e amalgamare in vista del ballo finale. E in un Madison Square Garden deluso per l'ennesima sconfitta dei padroni di casa, Steve Nash si lascia andare con la voglia di sempre. Pare assurdo, ma nonostante dieci, quindici persone attorno, il mingherlino canadese nato a Johannesburg non perde la pazienza. Si lascia andare per cinque, sicuramente anche dieci minuti in cui prova a raccontare non solo se stesso, ma questa squadra con un nome e un cognome: Phoenix Suns. "Siamo una squadra da titolo - attacca - e come tutte le squadra da titolo siamo pronti per il ballo finale. Certo, dobbiamo migliorare ancora molte cose ma abbiamo il tempo e la voglia per farlo. Sono convinto che abbiamo tutte le carte in regola per riuscirci, a cominciare da una maggiore esperienza che arriva solo giocando. Lo scorso anno? Non ho troppa voglia di parlare dello scorso anno. Posso dire che Grant Hill siamo una squadra per certi versi diversa, con una diversa predisposizione e un equilibrio diverso rispetto al passato. New York? Non sono male, stanno crescendo e in futuro saranno sicuramente in grado di togliersi delle soddisfazioni. Phoenix? Dobbiamo riuiscire ad avere qualcosa in piu' dalla nostra difesa a livello di intensita', poi se l'inizio non e' uguale a quello dello scorso anno, abbiamo sicuramente le nostre ragioni".
Un pronti via che apre le porte anche ad un Amare Stoudemire che tira un colpo alla botte e uno al cerchio. "Non mi va di parlare troppo di quello che e' successo lo scorso anno nelle semifinali con San Antonio - ha spiegato il centro che al Madison ha messo a segno la sua prima bomba in carriera - sono cose che si fanno prima a dimenticare. Il nostro inizio rispetto al passato? Non si possono comparare, sono due squadre diverse, con due storie diverse. La squadra da battere? San Antonio, poi si vedra'".
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