Thursday, February 21, 2008

Fra sette nani, Kobe e' quello che mi spaventa di piu'

RUMORS VANIGLIA
L'avessero chiesto a Biancaneve, forse avremmo scoperto il ruolo dei sette nani. Un gioco e una canzone con nomi e cognomi. Da quello di Jason Kidd, l'alterego di un "dotto" Vince Carter che adesso i Nets non vogliono mandare via. Lo spettro fin troppo benevolo di un "cucciolo" Marcus Williams che finalmente comincia a giocare o forse, come mi ha scritto qualcuno, uno dei "nani" alla fine e' niente meno che Devin Harris. Un giocatore che se esplode accanto a Jefferson, beh forse diventa piu' utile di Kidd. Giasone, il miglior compagno di giochi di Max Power, il mio labrador nero, ha sempre creato, inventato e predicato pallacanestro come pochi al mondo. Forse, ha avuto solo un difetto: quando veramente contava, ha dato la palla a Vince Carter il quale non ha mai segnato. E allora, se i Nets ingranano e Frank non ci mette i cambi con l'orologio, allora forse uno che fa canestro nei momenti che contano non puo' che essere ben accetto. L'altro, che di nome Kobe Bryant (brontolo) e che per passione rilascia interviste in italiano, ha gia' fatto capire una cosa sola: i Lakers sono avanti anni luce su tutti. Almeno in questo momento. Almeno quando Shaq (eolo) rientra, almeno quando Kidd ha pagato dazio con New Orleans, la stessa che nelle prossime ore potrebbe girare Bobby Jackson a Houston in cambio di Bonzi Wells e Mike James. Un modo come un altro per firmare una cambiale che mi ricorda la Utah dello scorso anno: patti chiari, amicizia lunga e semifinale play-off a portata di mano.
Ma e' anche vero che alla fine e' tutta colpa di Stern. Uno che ha fatto muovere tutti, o quasi tutti, lasciando da parte uno dei suoi primi veri amori: New York City. La capitale della Nba, la citta' eletta per antonomasia, rimane in preda ad un folle che si sporge niente meno che dalla finestra centrale del Madison Square Garden. Non so neanche quale anello, forse bisognerebbe chiederlo al popolo dei contestatori, ma di fatto, con il terremoto dei trade in corse, forse i delusi rimangono proprio loro. Anzi, sono pronto a scommettermi il mio Iphone che non appena mandano via "gongolo" Isiah, i Knicks diventano una delle squadre piu' forti a East con uno, forse due rinforzi e un trade, che non portera' mai Curry a Miami o Randolph nel New Jersey per Carter. Se Carter lo muovono, lo girano a Indiana per "mammolo" Jermaine O'Neil, uno con il ginocchio sensibile, cosi' sensibile da lasciarlo al momento fuori dei giochi.
Cosa manca? Denver, che mi ricorda l'Inter di qualche anno fa, non e' sicura su Artest che tenta la Grande Mela, Cleveland, che ha capito che Lebron non dura a lunga, punta su Mike Miller e Nachbar ha una valigia quasi pronta. Ma questi rumors e come tali, vivono per davvero alla giornata. In fin dei conti, la vita e' anche questa. Oggi si lotta per un obiettivo comune, domani ci si separa, poi ci si ricontra e avanti. Ci si ama e ci si odia ma e' chiaro che a vedere i primi risultati di un mercoledi' da leoni, forse hanno ragione gli altri. O meglio ancora, io i miei sette nani gli ho provati a sciegliere, ora tocca a voi.

5 comments:

Anonymous said...

Punto anchio su Brontolo

Anonymous said...

Io starei attento anche a Mignolo(alias CP3)..

Anonymous said...

Ciao mitico Mitja...rispolvero questo bellissimo blog dopo un brutto periodo di malattia...ti leggo sempre e come sempre...I LOVE NY

angelo

p.s. spero ti ricordi di me...

Profumo di vaniglia said...

Vogliamo parlare della trade di Chicago/Seattle/Cleveland?
Mah...Angelo in bocca al lupo per la convalescenza, Brontolo anche secondo me quest'anno va fuori per fuori...
Vittorio? Non sei quello della Dinamo? Beh pensavo ad una persona invece e' un'altra.
Buon fine sett. a tutti

Anonymous said...

grande ...... sei sempre il migliore...............theruz

 

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