Thursday, November 1, 2007

La notte di Mr. Wright mentre Odom era alle prese con un incidente stradale




(tempo di lettura 1'54''. Scritto ascoltando Caruso interpretato da Pavarotti)

Come il generale nascosto dietro la collina, avrei voglia di sentire quel vento gelido che viene dall'est. Scende lunga la valle dell'Isonzo e per una volta, i fantasmi della bora che arriva dal mare, c'entrano poco o nulla. Avrei voglia di prendere il cane, di partire la dove ci siamo incontrati mille volte, con il chiaro come al scuro, con la neve come in sandali e pantaloncini corti. Avrei voglia di sentire il gusto tipico di chi, rimossi i propri scheletri, va in cerca di cose nuove o anche solo, di fronte ad un sentiero di campagna, sente di dover dire qualcosa a se stesso. Un bilancio temporale che porta consiglio, rivitalizza la sincerita' che ti spinge ad andare avanti e costruisce quella geniale linea rossa che unisce cuore e voglia di arrivare. Due ingredienti che vai a tu spiegarli a quelli che partono sempre da troppo vicino.

Ma e' anche vero che alle sette di sera non e' il caso di cominciare a levare tutti i sassolini dalla scarpa. Non vale la pena sfogarsi di fronte ad una tastiera fin troppo amica della frase libera senza amici ne confini. Fiori o lune calanti. No, faccio prima a ricordare a tutti gli interessati che domani sera, tra le righe di questo blog, vi racconteremo la seconda partita del Mago Bargnani in quel del New Jersey. Certo, se penso a come si e' mosso in quel di Philadelphia viene da mordersi le mani per non aver timbrato il cartellino. Se penso a quella cena che io e Zeno Pisani abbiamo scommesso parlando del suo futura convocazione all'All Star Game ufficiale fra qualche anno, beh posso dire una cosa sola: alla sua eta', Dirk Nowitzki era ancora molto Dirk e poco Nowitzki. Lui, aspettando di dirglielo in faccia, mi sa che e' molto Andrea Bargnani sin da subito.

Una sorta di w l'Italia in attesa di capire come si importano i file audio nei blog del XXI secolo, vale a dire una delle novita' del nuovo blog che sta nascendo da questa quartiere nascosto di Brooklyn e' anche questa: pubblicare le interviste audio dei vari protagonistsi. Una sorta di se la montagna non va da Maometto, allora facciamo in modo che Maometto vada dalla montagna. Mentre fuori non fa ancora freddo, si gira tranquillamente in golfino in cerca di qualche caldarrosta. Certo, manca la ribolla che di solito si compera dal contadino o in frasca, ma ad essere sinceri, mancano ancora un sacco di cose. Forse, si fa prima a raccontare la storia di un eroe a caso quasi all'insaputa di tutti. Gia', sapendo di dover installare template e programmi vari, beh la voglia di capire il proprio livello di tecnologia applicata all'html fa sicuramente la differenza.
Prima di chiudere pero', mi sembra giusto parlare di basket e nel farlo, vorrei raccontarvi la storia del mio eroe nel cassetto, vale a dire Antoine Wright, uno che dopo tre anni di New Jersey Nets ha cominciato la stagione con una porta chiusa in faccia: comunque vada il prossimo anno non ti rinnoviamo il contratto. Una conclusione fin troppo affrettata, almeno se pensiamo ai commenti degli addetti ai lavori a qualche giorno dal via della open season di ieri sera nella nuova IZOD arena del New Jersey. Beh, alla faccia del rosso che ora tinge le luci riflesse dall'ex Continental Arena, il buon Anthony ne ha messi 21. Qualcosa di piu' rispetto all'high season in carriera, se pensiamo a cosa racconta la rosa, visto e considerato che Mr. Wright ha praticamente tolto le famose castagne dal fuoco mentre tutti se la stavano dando a gambe e Chicago ringraziava. E se poi vi chiede dove sia finita la ribolla, beh, chiedete a coach Frank e alla sua rotazione dei lunghi che mi ha fatto venire in mente il miglior Isiah Thomas.

Ma e' anche vero che siamo appena alla prima di campionato. Una giornata speciale, se penso a quello scambio di battute con Ben Wallace in cui, a conti fatti, alla fine ci siamo guardati in faccia come per dire: cosa vuoi che ti risponda o ti domandi se alla fine e' tutto appena cominciato. Insomma, un bel fare che non ha in mezzo il mare ma aiuta a capire come funzionano le cose. Certo, potrei continuare con parlando dello scambio di opinioni con Thabo Sefolosha e la storia di uno svizzero che non scia o gioca a tennis. Ma e' anche vero che proprio lui, uno a caso, sara' il protagonista della mia prima intervista audio che spero di mettere on line non appena scrivo di chiudere questi quattro punti. Cosa manca? Ad essere sincero ieri dal New Jersey avevo cominciato a scrivere di Magic Johnson che parlava di Kobe, di come Stern non si e' ancora lavato le mani sull'etichetta del caso Anucha Browne Sanders e potrebbe infliggere sanzioni, del fatto che i Cavs hanno rifirmato quel matto di Pavolovic e Dallas, mandando in Europa Mbegna per prendere Juwan Howard. Un duetto neanche a quattro mani prima che quel sento programma di Explorer vada in programma. E il tutto perche' Firefox non mi leggeva una password. Insomma, cose che capitano come la storia della cocaina della bambina perfetta Martina Higgins, beh c'e' da dire che Lamar Odom e' rimasto vittima di un incidente stradale con danni lievi martedi' mattina. Ma forse, almeno per una volta, meglio chiudere qua e pensare ad altro.

Quanto alla diretta, beh siamo on line a cominciare dalle 7, 7.10 pm ora locale, vale a dire la mezzanotte italiana.
Per dire la vostra: profumodivaniglia@gmail.com.


Mitja Viola

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